Un seme di speranza nel mondo
Giovinazzo 25.11.12

Centinaia di passi rumorosi echeggiano nell’aria fredda e nebbiosa interrompendo il silenzio delle sei e trenta del  mattino.

Centinaia di passi assonnati anticipano il sorgere del sole e animano la piazzetta del convento mentre ancora il paese dorme.

Domenica 25 novembre. Gli araldini di Scorrano con gli zaini in spalla, giubbotti ben chiusi, pronti per partire. Genitori al loro fianco in attesa dell’arrivo dei pullman. Animatori che provvedono a sistemare gli araldini e i genitori dei più piccoli nei due pullman. Due pullman. Uno solo per 104 persone non è sufficiente. 64 araldini, 16 genitori e 24 animatori.

I pullman deserti e silenziosi all’improvviso si animano di sorrisi, entusiasmo, voglia di partire alla volta di Giovinazzo. Un piccolo grande viaggio verso la Promessa, verso l’impegno che i bambini si prendono nel seguire il Vangelo sulle orme di Francesco e Chiara d’Assisi.

Nelle due ore e mezzo trascorse in viaggio regna la spensieratezza, la gioia, lo stupore in alcuni di loro nel vedere il sole di un arancio intenso levarsi dall’orizzonte. Anche il sole si è svegliato.

A Giovinazzo, fuori dal palazzetto dello sport che ci ospita, gentili donne ci attendono per la colazione. Crostate, torte, dolci, succhi di frutta abbondano su un grande tavolo dandoci il buongiorno ed il benvenuto.

Centinaia di passi rumorosi invadono il palazzetto inondato da musica. Dalle casse fuoriescono le dolci note di “Volare, volare”, “E’ bello lodarti”, “Voglio cantare al Signor”. Ci sistemiamo sugli spalti, lasciamo zaini e giubbotti e ci mescoliamo tra gli altri araldini di Puglia.

Quello che è in genere un campo occupato da persone unite dallo sport, ora è uno spazio popolato da giovani uniti da Dio.

I bimbi corrono, ballano, ridono, liberi e senza pensieri fino a quando arriva il momento solenne della messa. Tutti seduti per terra,  gambe incrociate, in attesa di ascoltare la Parola di Dio. Segno della Croce, lettura del Vangelo, Promessa. Ogni araldino con il suo foglietto in mano.

Centinaia di voci si fondono per generarne una. Una sola voce, ricca di mille sfaccettature, promette di vivere la fraternità con entusiasmo e di essere “un seme di speranza nel mondo”. Tanti piccoli semi di speranza sono contenuti anche nei cesti pieni di biscotti, pasta, alimenti in scatola. Offerte destinate a famiglie meno fortunate di noi che gli araldini, in fila, conducono all’altare.

Dopo la Benedizione i bambini si scaraventano affamati sugli zaini, ansiosi di consumare il loro pranzo. Mangiamo tutti insieme seduti sulle scalinate, fino  a quando i piccoli, una volta recuperate le energie, tornano a rincorrersi.

Flash di macchinette fotografiche immortalano la spensieratezza tipica dei bambini, la gioia che sprigionano i loro sorrisi, l’innocenza che riflettono i loro occhi, la meravigliosa semplicità dei loro giochi.

E’ come tornare indietro nel tempo quando per divertirsi era sufficiente canticchiare “giro giro tondo, casca il mondo, casca la terra, tutti giù per terra”.

E ancora una volta tutti giù per terra per assistere ad uno spettacolo di burattini. Il Cantico delle Creature fa da sottofondo al messaggio che i pupazzi di stoffa ci trasmettono: tutti gli uomini sono uniti e accomunati da Dio.

Intorno alle diciassette i pullman tornano a riempirsi. Caricano un peso maggiore. Il meraviglioso peso di un’esperienza in più.

Maura Giannotta